Dal pendio esposto a sud, tra le viti si scorge il luccichio del Lago Lemano. Il viticoltore Reynald Parmelin, però, sembra non fare neanche caso a questo splendido spettacolo. Non ha tempo per godersi il sole, le cose da fare sono tantissime: l’erbaccia tra le viti nelle ultime settimane è cresciuta troppo. Nella viticoltura bio, le viti sono ricoperte di verde tutto l’anno, in modo da proteggere il terreno e offrire un habitat naturale agli insetti. Quando però l’erba raggiunge i grappoli è il momento di tagliarla. Il timing è decisivo nell’agricoltura biologica. Su alcune parcelle del vigneto si rinuncia addirittura alla coltivazione delle viti e si lascia crescere il prato selvatico. La viticoltura biologica non impiega fertilizzanti chimico-sintetici, e visto che non si può vendemmiare senza proteggere le viti, è necessario prendere misure alternative: oltre alla manutenzione manuale delle viti, una di queste è l’impiego di piante utili, di estratti di argilla e, in minima parte, di rame.